A pochi giorni dal 15 febbraio, anniversario della nascita del Cardinale, la Fondazione Carlo Maria Martini, in collaborazione con
Aggiornamenti Sociali, Acli Lombardia e Acli Milanesi propone un ciclo di tre incontri su altrettante parole chiave del nostro tempo, facendo tesoro dell’eredità preziosa, del pensiero, della testimonianza e dell’insegnamento del cardinal Martini.
Ecologia, giustizia e pace: attualità del pensiero di Carlo Maria Martini nella Chiesa di papa Francesco: questo il titolo del ciclo, che inizia venerdì 20 febbraio, alle ore 17.30 nella Sala Ricci della Fondazione Culturale San Fedele (piazza San Fedele 4, Milano), con un focus sui temi ambientali.
La formula non sarà quella della classica conferenza: i brevi interventi introduttivi – affidati a Bruno Bignami, Eliot Laniado, Chiara Tintori e Natalino Stringhini, coordinati da Gianfranco Bottoni – saranno lo spunto per un dialogo condiviso, in cui ognuno dei presenti potrà dare un contributo.
Il ciclo proseguirà poi il 6 e il 20 marzo con analoghi approfondimenti sui temi, rispettivamente, della giustizia e della pace (incontri presso Acli Milanesi e Acli Lombardia). Il 6 marzo interverranno Lucia Castellano, Raffaello Ciccone, Valerio Onida e Marco Vergottini; il 20 marzo Franco Agnesi, Giovanni Bianchi, Eliana Briante e Luca Fallica.
All’iniziativa aderiscono anche Caritas Ambrosiana, Centro Ecumenico Europeo per la Pace, Circoli Dossetti, Città dell’uomo, Fondazione Culturale San Fedele, Fondazione Lazzati e Rosa Bianca.
Leggi il programma completo dell’iniziativa
In vista del primo incontro dedicato all’ecologia, proponiamo qui di seguito un brano del Cardinale Martini sul rapporto tra etica e ambiente.
Etica e ambiente
«L’occhio contemplativo dell’uomo biblico vede il mondo come una casa amorevolmente preparata da Dio per l’uomo, un segno della sua provvidente bontà e contemporaneamente della sua luminosa bellezza e della sua sapiente verità.
Non c’è dubbio che sia una visione antropocentrica, nel senso che riconosce una differenza essenziale tra l’uomo e il resto del creato; l’uomo è il destinatario privilegiato della parola di Dio, solo lui ne è alleato e come l’immagine (parola-chiave della Scrittura nelle sue prime pagine).
Da qui deriva la particolare dignità dell’uomo. Ciò non significa che la realtà non umana venga abbassata al rango di materia bruta, a semplice strumento il cui valore e senso sta nella sua utilità per l’uomo. La rigida bipartizione della realtà in persone da un lato e in cose dall’altro (così familiare alla cultura moderna) non ha fondamento nella visione biblica e cristiana, e prima ancora nella stessa esperienza razionale. La realtà infraumana costituisce, invece, un universo vario e complesso, in cui ogni essere, in modo e misura differenti, è manifestazione della verità, della bellezza, della bontà di Dio, e quindi possiede un proprio senso, un valore intrinseco, una caratteristica dignità. Anche a questo riguardo dobbiamo sfuggire alla tentazione delle ideologie riduttive e semplificanti, tentazione in cui si cade quando a un unilaterale antropocentrismo si oppone un biocentrismo o ecocentrismo indiscriminato e altrettanto unilaterale.
Il senso della differenza, cioè la capacità di percepire il valore specifico di ogni realtà, la sua caratteristica dignità, anzitutto ovviamente quella che compete all’essere umano, è condizione necessaria per una plausibile etica dell’ambiente. La questione etica è essenzialmente un problema di discernimento della qualità, non tanto di incremento della quantità. E il problema ambientale la ripropone con particolare urgenza e gravità».
(tratto da Carlo Maria Martini,
Non temiamo la storia, Piemme 1992)
Alcuni testi di Martini sui temi degli incontri sono disponibili negli ebook realizzati in occasione di Bookcity 2014 e sono
scaricabili qui.